I casi di tumore sembrano sempre più diffusi, e sempre maggiore sembra essere l’incidenza in giovane età.

Gli studi epidemiologici, che confermano questa tendenza, hanno notato che i carcinomi in aumento tra i giovani sono quelli collegati all’obesità, nello specifico mieloma multiplo, neoplasie del colon-retto, del pancreas, dell’utero, della colecisti e della tiroide.

Uno studio dell’American Cancer Institute e del National Cancer Institute, effettuato su 15 milioni di pazienti, ha confermato il collegamento, ma non necessariamente un rapporto di causa effetto, dal momento che sono aumentati anche tipi di tumore non direttamente collegati all’obesità.

Resta fermo dunque il punto secondo cui il cancro è una malattia multifattoriale, senza una causa univoca, e molto spesso difficilmente prevedibile, per quanto alcuni comportamenti poco sani possano favorirne l’insorgenza.

L’obesità è tra questi, soprattutto quando si tratta di obesità infantile: ha il doppio rischio infatti di essere più difficile da combattere in età adulta, perché i comportamenti che l’hanno causata saranno profondamente radicati, così come le condizioni di salute avverse che ne derivano, e di abbassare notevolmente l’età di incidenza dei tumori che trovano in un organismo affetto da obesità terreno fertile.

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