
Chirurgia Bariatrica Torino
Chirurgia dell’Obesità o Chirurgia Bariatrica
La chirurgia è attualmente l’unico mezzo terapeutico efficace a lungo termine nell’indurre un calo ponderale soddisfacente e definitivo e nel controllo, o nella risoluzione, delle complicanze dell’obesità.
La drastica perdita di peso conseguente ad un intervento di chirurgia bariatrica si accompagna infatti, nella maggior parte dei pazienti, alla normalizzazione della pressione arteriosa, alla diminuzione del rischio di coronaropatie, al miglioramento del diabete, della sindrome delle apnee notturne, ecc.
L’obiettivo della chirurgia dell’obesità (detta anche chirurgia bariatrica) è quindi non solo la riduzione ed il mantenimento del peso corporeo ma anche la prevenzione e il trattamento delle complicanze, e più in generale il miglioramento della qualità della vita.
Gli Interventi del Chirurgo Bariatrico:
Informazioni Utili:
Complicazioni della chirurgia bariatrica
La chirurgia dell’obesità, cosi come tutte le procedure chirurgiche, non è priva di pericoli. Possono infatti verificarsi, oltre alle complicanze specifiche di ogni tipo di intervento (che verranno trattate oltre), altre complicanze peculiari.
Durante l’intervento può eccezionalmente verificarsi la lesione di un vaso o di un organo addominale; tali complicanze vengono abitualmente corrette durante l’intervento ma, ad esempio, le lesioni della milza possono talora richiedere la sua asportazione.
In generale, le complicanze post-operatorie precoci possono richiedere terapie mediche intensive che possono allungare il periodo di degenza anche per settimane, eventualmente anche con la necessita di uno o più interventi chirurgici.
- trombo embolia venosa: nel periodo post-operatorio possono formarsi dei coaguli di sangue nelle vene delle gambe e del bacino che possono giungere attraverso la corrente sanguigna nelle arterie polmonari. Si determina cosi una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita nota come embolia polmonare. L’embolia polmonare è una delle complicanze più temute nella chirurgia dell’obesità perché costituisce la causa principale di decesso postoperatorio immediato. Per ridurre tale rischio vengono abitualmente adottate misure di prevenzione, come iniezioni di anticoagulanti, speciali calze compressive, mobilizzazione dal letto il più precocemente possibile.
- insufficienza respiratoria dovuta a polmoniti e/o pleuriti.
- fistole gastriche e/o intestinali: dopo l’intervento, si può verificare una mancanza di tenuta delle suture dello stomaco o dell’intestino. Questa complicanza può prolungare la degenza ospedaliera e, in alcuni casi, richiedere un nuovo intervento chirurgico o altri trattamenti terapeutici, eventualmente anche innescando una successiva serie di complicanze (che possono condurre, seppur in casi eccezionali, anche ad un esito letale).
- emorragie talora gravi che possono richiedere un nuovo intervento chirurgico o altri trattamenti terapeutici, emotrasfusione compresa.
- infezione delle ferite chirurgiche.
Le complicanze post-operatorie tardive possono richiedere un nuovo ricovero ospedaliero piu o meno lungo e, nei casi piu gravi, un nuovo intervento chirurgico.
- insufficiente calo ponderale, ad esempio per dilatazione della tasca gastrica, o complicanze funzionali quali vomito, disfagia, pirosi: nei casi più gravi possono richiedere un nuovo intervento chirurgico.
- occlusione intestinale: dopo ogni tipo di intervento chirurgico sull’addome si possono formare aderenze che possono determinare quadri di occlusione intestinale; i casi più gravi possono richiedere un intervento chirurgico.
- ernia sull’incisione chirurgica (laparocele): questa complicanza si verifica quasi esclusivamente nel caso di incisione laparotomica della parete addominale.
- eccezionalmente possono verificarsi complicanze, anche gravi, dovute a deficit nutrizionali per scarso introito di cibo o scorretta alimentazione.
Il rischio di mortalità nella chirurgia dell’obesità varia, nelle casistiche più recenti, tra lo 0.1 e lo 0.5%.
Indicazioni alla chirurgia bariatrica
- Età compresa tra 18 e 65 anni;
- Paziente motivato e collaborante;
- Storia di obesità datante da almeno 5 anni;
- Obesità con BMI superiore a 40 o con BMI compreso tra 35 e 40 con presenza di complicanze legate all’obesità;
- Fallimento di precedenti terapie non chirurgiche, correttamente seguite per almeno un anno;
- Assenza di controindicazioni all’intervento chirurgico.
Controindicazioni in intervento di chirurgia bariatrica
- controindicazioni cardiache e/o respiratorie all’anestesia generale;
- patologie endocrinologiche responsabili dell’obesità;
- patologie neoplastiche, malattie del sistema nervoso o malattie infiammatorie croniche del sistema digerente;
- disturbi psichiatrici, alcolismo o dipendenza da droghe.
Categorie di interventi
La chirurgia della grande obesità comprende fondamentalmente tre categorie di interventi:
Interventi restrittivi gastrici:
- Palloncino intragastrico (endoscopico)
- Bendaggio gastrico
- Gastroplastica verticale
- Sleeve gastrectomy
Sono basati sulla riduzione del volume gastrico, che determina un precoce senso di sazietà con un introito alimentare assai ridotto, cui consegue la perdita di peso corporeo. Tali interventi comportano un minore impatto fisiologico, poiché non modificano i processi della digestione, ma determinano una minore riduzione del sovrappeso.
Interventi Malassorbitivi:
- Diversione biliopancreatica
Associano alla restrizione del volume gastrico ed a una minima componente di malassorbimento intestinale anche un meccanismo di riduzione dell’appetito.
Interventi Misti:
Associano alla restrizione del volume gastrico ed a una minima componente di malassorbimento intestinale anche un meccanismo di riduzione dell’appetito.
Tutti gli interventi utilizzati nella chirurgia dell’obesità, con la sola eccezione del palloncino intragastrico, vengono eseguiti in anestesia generale.
Ogni intervento può essere eseguito sia con tecnica chirurgica tradizionale laparotomica (che prevede un’incisione della parete addominale) sia con tecnica laparoscopica (che prevede l’impiego di appositi strumenti chirurgici che vengono inseriti nell’addome attraverso alcuni piccoli fori sulla parete addominale).
L’accesso mini-invasivo laparoscopico e utilizzato nel campo della chirurgia bariatrica fin dal 1993. Esso è vantaggioso poiché riduce il dolore post-operatorio, la degenza post-operatoria e l’incidenza di complicanze di ferita quali infezioni ed ernie della parete addominale.
Per queste ragioni nel nostro Centro si utilizza d’abitudine l’accesso laparoscopico (salvo precise controindicazioni), fermo restando che nel corso dell’intervento il Chirurgo può ritenere opportuno convertire l’intervento da laparoscopico in laparotomico.
