Il tumore al colon-retto è la varietà di carcinoma più diffusa in Italia e si forma spesso a partire da polipi adenomatosi, forme benigne derivate dal proliferare della mucosa intestinale, che nel giro di 7-15 anni si trasformano in forme maligne.
In questo lasso di tempo è possibile sottoporsi a programmi di screening che permettano una diagnosi repentina e l’eliminazione dei polipi prima che diventino maligni: queste escrescenze sono infatti facili da individuare tramite la ricerca di sangue occulto nelle feci e la rettosigmoidoscopia. Solo in caso di esito positivo di questi primi esami è consigliata la colonscopia vera e propria, in cui viene confermata o meno la presenza di polipi, e questi possono venire eliminati nella stessa seduta.
La ricerca di sangue occulto nelle feci prevede l’esame di un piccolo campione di feci per individuare la presenza di tracce del sanguinamento di un eventuale polipo. Questo test può risultare positivo anche in caso di assenza di polipi, ad esempio per via della stitichezza o di emorroidi. D’altra parte, l’esame non sempre individua la forma tumorale presente, che potrebbe non sanguinare il giorno del test, motivo per cui è consigliato ripeterlo con la periodicità raccomandata (ogni due anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni).
La rettosigmoidoscopia, o semplicemente rettoscopia, è un esame simile alla colonscopia che però esamina semplicemente il tratto finale dell’intestino, quello del retto e del sigma, dove si sviluppa il 70% dei tumori. Ha una preparazione meno fastidiosa della colonscopia completa e dura meno, ma è più accurato della ricerca di sangue occulto ed è possibile eliminare eventuali polipi nella stessa seduta. Va effettuata una sola volta, tra i 58 e i 60 anni, perchè offrirebbe una protezione superiore a 10 anni. Per quanto possa ridurre del 45% la mortalità per tumore al colon-retto, questo esame non è in grado di individuare i polipi nella parte superiore del colon, e viene pertanto consigliata una colonscopia completa a chi riscontra un esito positivo.
La colonscopia è indubbiamente il metodo di esame più sicuro e completo, ma scomodo, invasivo e piuttosto costoso sia per il paziente che per il servizio sanitario, pertanto non viene utilizzata nei normali programmi di screening. Sta prendendo piede l’utilizzo di una colonscopia virtuale, la cui reale efficacia non è ancora ben chiara e che comunque richiederebbe un secondo intervento per l’eliminazione dei polipi in caso di esito positivo.

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