Tenere sotto controllo lo stato nutrizionale del paziente oncologico è essenziale per evitare malnutrizioni e poter intervenire repentinamente a livello di alimentazione terapeutica, in modo da migliorare la prognosi di sopravvivenza.
Solitamente il rischio di malnutrizione, o lo stato di malnutrizione avviato, si individua attraverso la rilevazione della perdita di peso corporeo e l’abbassamento evidente dell’Indice di Massa Corporea (BMI): queste misurazioni sono però superficiali e non permettono di indagare le modificazioni di massa magra e massa grassa.
A questo scopo vengono utilizzate misurazioni antropometriche (plicometria, misurazione delle circonferenze corporee e del BMI), oltre a bioimpedenziometria (BIA), assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA), scansione tomografica computerizzata (Cross-Sectional CT-Scan Analysis), immagini di risonanza Magnetica (MRI). La BIA è meno precisa, ma di più facile interpretazione e più facilmente applicabile a pazienti allettati, mentre le tecniche di imaging sono precise nell’individuare le fluttuazioni delle componenti biologicamente attive della massa grassa, ma hanno lo svantaggio di essere costose e produrre irradiazioni. La TC normalmente utilizzata nella diagnosi del tumore può valutare accuratamente anche la massa muscolare scheletrica a livello addominale.

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