
Cos’è l’ernia iatale
Si definisce ernia iatale la condizione in cui la parte superiore dello stomaco si gonfia e si sposta attraverso il diaframma, ovvero il grande muscolo che separa l’addome e il torace.
Il diaframma ha una piccola apertura (interruzione) attraverso la quale passa il tuo tubo alimentare (esofago), prima di collegarsi allo stomaco.
In un’ernia iatale, lo stomaco si spinge verso l’alto attraverso quell’apertura e nel petto.
Tipi di ernia iatale
Esistono due tipi principali di ernia iatale: da scivolamento e paraesofagea.
Normalmente, l’esofago (tubo del cibo) passa attraverso lo iato e si attacca allo stomaco.
In un’ernia iatale scorrevole, lo stomaco e la parte inferiore dell’esofago scivolano nel torace attraverso il diaframma; la maggior parte delle persone con ernia iatale ha questo tipo.
Un’ernia paraesofagea, invece, è più pericolosa, e si manifesta quando l’esofago e lo stomaco rimangono dove dovrebbero essere, ma una parte dello stomaco si schiaccia attraverso lo iato per sedersi vicino all’esofago.
Il tuo stomaco può essere schiacciato e perdere il suo afflusso di sangue.
Cause
Le cause dell’ernia iatale sono molteplici, poco chiare e talvolta sovrapposte tra di loro, ma alcuni fattori possono predisporre al suo sviluppo.
Nello specifico:
- l’età avanzata
- il fumo
- l’alcol
- l’alimentazione sregolata e povera di fibre
- il sovrappeso
- il sollevamento di pesi o altri sforzi fisici
- tosse cronica
- una postura sbagliata
- la genetica
- una lesione alla zona
- una gravidanza.
Le ernie iatali si verificano più spesso nelle donne, nelle persone in sovrappeso e/o obese e in quelle di età superiore ai 50 anni.
L’ernia iatale presenta sintomi?
Le ernie iatali dalle dimensioni più grandi possono causare diversi sintomi, tra cui:
- bruciore di stomaco
- rigurgito di cibo o liquidi in bocca
- reflusso dell’acido gastrico nell’esofago
- difficoltà a deglutire
- dolore toracico o addominale
- sensazione di sazietà subito dopo aver mangiato
- fiato corto
- vomito di sangue o feci nere, che possono indicare sanguinamento gastrointestinale.
Tuttavia l’ernia iatale, spesso è una condizione asintomatica, oppure legata a disturbi del tratto gastroesofageo che possono essere confusi con altre patologie (reflusso acido, digestione rallentata, aerofagia, dolori al torace, distensione della parte superiore dell’addome).
Pertanto, l’unico modo sicuro per diagnosticarla è una gastroscopia o una radiografia a contrasto della zona.
Diagnosi e trattamento
Per diagnosticare un’ernia iatale, il medico può eseguire diversi test, tra cui:
- Deglutizione del bario → consiste nel bere un liquido per vedere meglio, tramite radiografia, le condizioni dell’esofago e dello stomaco.
- Endoscopia → si inserisce un tubo in gola che all’estremità presenta una telecamera per vedere l’interno dell’esofago e dello stomaco.
- Manometria esofagea (studio della pressione) → un diverso tipo di tubo scende nella gola per controllare la pressione nell’esofago quando si deglutisce.
Alcuni farmaci possono arginare i sintomi dell’ernia iatale.
Soprattutto se soffri di reflusso acido, il medico può suggerire farmaci per trattare questi sintomi, tra cui:
- antiacidi, per indebolire l’acidità di stomaco
- inibitori della pompa protonica o bloccanti del recettore H-2, per impedire allo stomaco di produrre tanto acido
- procinetici, per rendere più forte lo sfintere esofageo, il muscolo che impedisce all’acido dello stomaco di risalire nell’esofago. I procinetici aiutano anche i muscoli dell’esofago a lavorare e lo stomaco a svuotarsi.
Talvolta però, nei casi più gravi o se l’ernia è paraesofagea, può essere necessario intervenire chirurgicamente tramite laparoscopia, in modo che lo stomaco non venga strangolato.
In generale, il modo migliore per tenere a bada l’ernia è mantenere sempre uno stile di vita sano che includa soprattutto un’alimentazione corretta, a base di cibi ricchi di fibre, prebiotici, alimenti fermentati e poveri di grassi.
Bisognerebbe, infine, anche evitare di indossare vestiti troppo stretti, migliorare la postura, smettere di fumare e praticare un’attività fisica costante ma più dolce, senza sforzi eccessivi.
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