Ormai è risaputo, praticare sport fa bene a tutti e a tutte le età, soprattutto nei periodi più caldi in cui si ha la possibilità di scegliere il luogo ideale in cui andare a correre, giocare a calcio e svolgere altre attività.
Tuttavia, con il passare del tempo, coloro che praticano alcuni tipi di sport, come ad esempio calcio, hockey sul ghiaccio, football australiano possono soffrire di “ernia sportiva”, un disturbo che accompagna dolori alla zona addominale, al basso ventre e all’inguine.
Ogni anno circa il 5% degli atleti adulti soffre di ernie sportive, e il primo pensiero va in genere all’ernia inguinale, sebbene esistano anche forme asintomatiche, mentre spesso non si considera l’eventualità che possa trattarsi di pubalgia, una malattia che presenta alcuni sintomi comuni all’ernia, pur essendo di natura del tutto differente.
Dunque, come capire se si tratta di ernia o pubalgia?
Andiamo a scoprirlo.
La pubalgia
La pubalgia è una lesione cronica all’inguine che colpisce in particolar modo gli sportivi, poiché spesso hanno uno squilibrio dei muscoli adduttori e addominali al pube che porta a un aumento della debolezza della parete posteriore dell’inguine, provocando un forte dolore.
La lacerazione o lo spostamento completo possono verificarsi unilateralmente o attraverso la linea mediana verso l’altro lato.
Ad esserne perlopiù colpiti sono gli uomini e coloro che praticano attività sportiva a livello agonistico o con costanza, ma non solo; anche chi gioca a calcio, rugby, scherma e atletica leggera può soffrire di pubalgia.
In base alla sua natura (ortopedica o chirurgica), la pubalgia può essere trattata in modi differenti.
L’ernia inguinale
Benché i sintomi siano analoghi, l’ernia inguinale invece è un rigonfiamento che si verifica nella regione inguinale, l’area tra la parte inferiore dell’addome e la coscia. Le ernie inguinali si verificano a causa di un indebolimento dei muscoli dell’addome inferiore.
L’ernia inguinale può manifestarsi sin dalla nascita oppure può essere causata da un progressivo cedimento dei tendini per via della predisposizione individuale, degli sforzi fisici, di alcuni tipi di sport e dell’invecchiamento fisiologico dei tessuti.
L’ernia inguinale può svilupparsi sia nelle donne che negli uomini, anche se questi ultimi rientrano nella categoria maggiormente colpita.
Essa provoca fastidio o dolore nella zona inguinale, soprattutto durante l’esercizio fisico o dopo lunghi periodi in piedi.
Diagnosi: è ernia inguinale o pubalgia?
Dato che i sintomi sono simili e possono trarre in inganno, l’unico modo per scoprire se si tratta di ernia inguinale o pubalgia, è sottoporsi a un’ecografia.
La visita può essere effettuata mettendo il paziente sotto sforzo, in modo da fornire una diagnosi corretta e dettagliata.
Una volta scoperto il tipo di disturbo, sarà lo stesso medico professionista a consigliare il miglior trattamento possibile, a seconda del caso.
Trattamento per la pubalgia
Inizialmente, la pubalgia viene trattata con il riposo entro i primi 7-10 giorni dopo l’infortunio, oltre che con impacchi di ghiaccio e farmaci antinfiammatori non steroidei per ridurre il dolore e l’infiammazione.
La terapia fisica, solitamente, inizia due settimane dopo per migliorare la forza e la flessibilità dei muscoli dell’addome, dell’inguine e dei fianchi in modo da riabilitarli al corretto funzionamento dopo l’infortunio.
Possono, inoltre, essere necessarie altre terapie, come ad esempio la tecarterapia o le onde d’urto, per eliminare progressivamente dolore e fastidio, rimodellando il tessuto tendineo.
Nei casi più gravi, invece, quando si tratta di micro-ernie, può essere eseguito un intervento chirurgico per riparare i tessuti strappati intorno all’inguine e all’addome.
La chirurgia può essere necessaria anche nei casi in cui un precedente caso di pubalgia guarita si ripresenta.
Trattamento per l’ernia inguinale
Solitamente, il miglior modo per curare un’ernia inguinale è mediante una procedura chirurgica.
Esistono due tipi principali di intervento chirurgico:
- Riparazione aperta→ viene praticata un’incisione attraverso la pelle nella zona inguinale. Il chirurgo riporta l’ernia all’interno dell’addome e chiude la parete addominale con punti di sutura. A volte, se l’apertura è ampia, il chirurgo può utilizzare una rete sintetica (fabbricata) per rafforzare la chiusura.
- Laparoscopia→ questo tipo di intervento chirurgico utilizza alcune piccole incisioni e un mirino sottile con una minuscola fotocamera. Il chirurgo lavora attraverso il mirino per riparare l’ernia. La rete sintetica può essere utilizzata anche nella chirurgia dell’ernia laparoscopica. Il tempo di recupero dopo la laparoscopia può essere più breve rispetto alla riparazione aperta.
Una piccola raccomandazione: fare sport responsabilmente!
Per praticare sport in modo corretto ed evitare problemi come pubalgia o ernia, si possono attuare dei piccoli accorgimenti preventivi.
I principali includono:
- usare scarpe sportive idonee per il tipo di sport che si pratica
- fare riscaldamento prima di iniziare ad allenarsi
- fare stretching dopo aver terminato la sessione sportiva
- praticare sport idonei, in base al proprio peso e alla propria età.