La stipsi, o stitichezza, è una condizione per cui l’evacuazione avviene tre volte a settimana o meno.
Può essere temporanea, causata da una gravidanza, da un cambiamento nelle abitudini alimentari o nel luogo, ad esempio dovuto ad un viaggio, da una terapia antibiotica o un intervento chirurgico, dalla sedentarietà, da una insufficiente idratazione; la stipsi cronica è invece causata da insufficienza motoria anorettale e intestinale, patologie come la diverticolosi o altre malattie croniche intestinali, tumori al colonretto, malattie neurologiche, morbo di Parkinson e diabete.
In generale, i sintomi sono rappresentati da feci dure, sforzo durante l’evacuazione, tensione e gonfiori addominali, sensazione di ostruzione intestinale e di svuotamento incompleto: questi sintomi possono costituire un disagio in grado di compromettere anche pesantemente la qualità della vita, e possono causare disturbi anche seri come ipertensione per il continuo sforzo, emorragie, irritazioni, emorroidi e occlusione intestinale dovuta al fecaloma che può condurre ad un’ischemia rettale. La stipsi può essere inoltre un sintomo della sindrome da colon irritabile.
Per quanto fastidiosa, la stitichezza è un disturbo generalmente benigno, tranne quando si accompagna ad anemia, dimagramento o feci nel sangue, caso in cui bisogna sottoporsi agli esami strumentali per accertarsi di non aver contratto un tumore al colonretto, in particolare se c’è familiarità con questa patologia.
Se questa condizione non è associata a specifiche patologie, la funzionalità intestinale può essere regolarizzata con una dieta corretta, ricca di fibre, suddivisa in cinque pasti al giorno ed in grado di mantenere un peso adeguato, una buona idratazione ed uno stile di vita sano ed attivo.
Alcuni cibi dalle proprietà astringenti vanno consumati con parsimonia, in particolare patate, carote, limoni, riso e banane, mentre altri sono consigliati: verdura cotta, cruda o frullata (preferibilmente spinaci, zucchine, broccoli, cavolfiori, fagiolini, melanzane e carciofi), frutta con la buccia (kiwi, pere, albicocche, fichi, prugne e mele cotte), cereali integrali e legumi, olio extravergine d’oliva, yogurt o latte addizionato con probiotici, liquidi.
Sono buone regole poi fare regolarmente del moto, magari dedicandosi ad attività rilassanti e divertenti come lo yoga e il ballo, cercare di educare l’intestino ad una routine regolare sia per l’alimentazione che per l’uso della toilette, e tenere sotto controllo il peso.
L’aumento dell’apporto di fibre può comportare un aumento del meteorismo, ma questa condizione dovrebbe scomparire nel giro di una settimana. Chi soffre di diverticolosi, invece, dovrebbe seguire una dieta specifica.

Post suggeriti