Il numero di persone sopravvissute al cancro cresce di anno in anno, così come la loro aspettativa di vita. Più della metà dei sopravvissuti ha al giorno d’oggi superato la soglia dei 10 anni dal momento della diagnosi, e deve affrontare una grande varietà di problemi di salute in base alla loro età, al tipo di tumore e al trattamento utilizzato: è necessario dunque ripensare a come affrontare le peculiari necessità di questa fetta di popolazione.

L’alimentazione e lo stile di vita sono ovviamente punti fondamentali in grado di fare la differenza sia a breve che a lungo termine.
Uno dei principali problemi è infatti l’innalzato rischio di disturbi cardiocircolatori per via di determinati trattamenti, a cui contribuiscono ipertensione, diabete, dislipidemia, obesità e sedentarietà.

Mantenere uno stile di vita sano ed una dieta equilibrata, soprattutto nelle fasi precoci successive alla diagnosi, ha benefici a lungo termine sulla salute cardiaca.

Alcune strategie per ridurre lo stress ossidativo, le infiammazioni croniche e quindi il rischio cardiaco sono:

  • Una dieta a base vegetale, ricca dei nutrienti e degli antiossidanti contenuti nelle piante, in grado di migliorare la risposta del corpo allo stress ossidativo e la pressione sanguigna.Aiuta anche ad abbassare i livelli di ormoni e fattori di crescita, mentre le fibre alimentari riducono il rischio di cancro al colon-retto e favoriscono l’eubiosi intestinale, riducono il colesterolo cattivo e tengono sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue.
  • Limitare le carni rosse, anche nei loro tagli più magri, e quelle processate fa bene al cuore e riduce il rischio di cancro al colon-retto, le infiammazioni e la disbiosi intestinale. Le carni processate sono legate ad un alto rischio di cancro, e vanno perciò limitate a rare occasioni.
  • Limitare le bevande zuccherate e i cibi molto elaborati, non perché collegati direttamente al rischio di cancro, ma perché forniscono calorie senza alcun valore nutrizionale e possono quindi contribuire all’accumulo di peso, all’innalzamento della pressione sanguigna e dei livelli di trigliceridi. I cibi processati sono inoltre una delle principali fonti di sodio.
  • Integratori e supplementi di vitamine sono utili ma non sono la risposta. Ciò che conta davvero è operare cambiamenti profondi nella dieta e nello stile di vita.
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