Sono stati svolti ormai innumerevoli studi su come il consumo di grassi saturi aumenti il rischio cardiovascolare, e in generale sul ruolo dei macronutrienti per il mantenimento della salute di questo apparato. Recenti report e meta-analisi mostrano però come il consumo totale di grassi saturi e insaturi non sia legato al rischio di infarto acuto miocardiale o mortalità dovuta a un disturbo cardiovascolare, mentre un alto consumo di carboidrati lo è. Un alto consumo di frutta, verdura e legumi è collegato poi a una minor mortalità generale: infatti mangiare 100g di legumi, due o tre volte a settimana, migliora le carenze di nutrienti dei vegetali, in particolare di proteine, e riduce il rischio di sviluppare disturbi cronici non comunicabili.
Una dieta sana ed equilibrata dovrebbe includere tutti i giorni carboidrati complessi ricchi di fibre a rappresentare il 50-55% dell’apporto calorico quotidiano, grassi saturi e insaturi (25-30% dell’apporto calorico), proteine vegetali e animali (15-25%), vitamine, minerali e acqua. Questi nutrienti sono presenti in abbondanza in frutta, verdura, cereali, legumi, latte e derivati, uova e carni.
I sistemi di salute pubblica dovrebbero pertanto promuovere la disponibilità e l’accesso a questi alimenti come programma di prevenzione primaria contro la sempre più crescente incidenza dei disturbi cardio-metabolici.

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