L’obesità è uno dei problemi di salute più diffusi e preoccupanti del nostro tempo, soprattutto per via delle numerose comorbilità ad essa associate che la rendono il quinto fattore di rischio di decesso a livello mondiale e per il fatto che sempre più frequentemente interessa individui di giovane età, rendendo difficile il suo trattamento che in buona parte passa attraverso le abitudini di vita.

Nei casi più gravi e che hanno visto il fallimento del trattamento tradizionale (con BMI > 40 o > 35 con comorbilità gravi) è possibile intervenire tramite la chirurgia bariatrica, una tecnica per la perdita di quantità importanti di peso sempre più diffusa grazie al basso tasso di complicazioni e all’approccio laparoscopico relativamente poco invasivo.
Le più diffuse tecniche bariatriche si dividono in:

  • interventi restrittivi per ridurre l’apporto di cibo (bendaggio gastrico regolabile, gastroplastica verticale, sleeve gastrectomy)
  • interventi malassorbitivi per ridurre l’assorbimento energetico (diversione biliopancreatica, duodenal switch)
  • interventi misti (bypass gastrico)

Quale che sia la tecnica scelta a seconda delle esigenze del paziente, l’intervento deve essere effettuato esclusivamente in una struttura specializzata, con team multidisciplinare dedicato (medico esperto nella gestione dell’obesità, psicologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico e anestesista) in modo da scongiurare la presenza di patologie a carico dell’apparato gastrointestinale, di disturbi metabolici e psicologici gravi e da impostare il programma educativo comportamentale/nutrizionale che il soggetto dovrà seguire, garanzia di assistenza post-operatoria e di gestione delle complicazioni precoci e tardive.

Inoltre i pazienti candidati ad un intervento bariatrico devono sottoporsi ad una serie di misurazioni antropometriche e di valutazioni di ordine endocrinologico, diabetologico, cardiovascolare, respiratorio, psicologico-psichiatrico e dietetico-nutrizionale. Quest’ultima valutazione, svolta attraverso colloqui e questionari su abitudini alimentari, stato di salute, allergie e intolleranze, anamnesi ponderale, utilizzo di farmaci, livello di attività fisica e aspettative sull’intervento, serve a definire eventuali deficit preoperatori, la composizione corporea del soggetto e il regime dietetico che dovrà seguire in seguito all’operazione. Già in fase preoperatoria verrà assegnata una dieta (ipocalorica, fortemente ipocalorica, dalle 450 alle 800kcal giornaliere, o chetogenica) da seguire per perdere più peso possibile e rendere così più semplice e meno rischioso l’intervento.

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